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Ha bisogno di aiuto, di accompagnamento o di consulenza?
Le mie proposte si rivolgono a coloro che
- si pongono specifiche domande personali (famiglia, nelle relazioni, conflitti sul posto di lavoro)
- che vogliono comprendersi più a fondo o stanno vivendo una crisi esitenziale.
Più di una terapia o di un metodo, la Gestalt è un percorso per acquisire più vitalità, consapevolezza e soddisfazione. È un atteggiamento verso il mondo, verso le persone, verso se stessi: in una parola, si può definire uno stile di vita che trova il suo fondamento nel continuo divenire delle esperienze in contatto con le proprie emozioni.
Vi offro in un’ atmosfera fiduciosa, accompagnamento e sostegno per risolvere e affrontare i problemi e i conflitti della vita. È un’ orientamento valido per creare un contatto autentico con se stessi e con gli altri.
Utilizzo l’ approccio integrato di gestalt per offrire sessioni individuali e di coppia e conduco seminari e corsi.
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Georg Pernter
Il mio libro, uscito 2008 in tedesco: Impulsi nel segno della terapia di Gestalt.
IGW-Publikationen in der EHP; 236 pp. Edition Humanistische Psychologie - EHP ISBN 978-3-89797-9031
Informazioni editoriali
La spiritualità come arte di vivere?Stiamo assistendo a un vero boom della spiritualità. L’autore Pernter invece descrive razionalmente il concetto della spiritualità e la relazione che intercorre fra la spiritualità e la terapia di Gestalt.
In un momento in cui stanno crescendo i fondamentalismi religiosi è più importante che mai affrontare il fenomeno sociale della spiritualità con razionalità – riconoscendo allo stesso tempo l’esigenza delle persone di trovare senso e protezione.
Un saggio – ma anche un’ arringa appassionata e di facile lettura per l’arte personale di vivere, per la buona vita - sullo sfondo dell’approccio della Gestalt e per la considerazione della spiritualità nella terapia e nella vita quotidiana.
Un libro per terapeuti, studenti e semplici interessati alla tematica.
“Nel counseling e nella terapia, esattamente come nella spiritualità, tutto ruota intorno alla persona e a una vita ‘vivibile’. Con il concetto di ‘arte di vivere’ si è creato il raccordo fra i due ambiti.”
Georg Pernter
Recensione del libro di Ulrike F.M. Mair:
Il tema della spiritualità si sta diffondendo sempre di più. Anche nelle zone di lingua tedesca. Generalmente sottende ad un contenitore vago in cui buttare tutti i possibili approcci o pratiche attorno al mercato dell’aiuto esistenziale. Invece il terapeuta della Gestalt e teologo altoatesino Georg Pernter presenta ora il libro dal titolo “Spiritualità come arte di vivere”, un libro che non propone una spiritualità vuota, né un patchwork sommario, né tanto meno una fanatica spiritualità del benessere. Perché – contrapponendosi alle anacronistiche e fondamentaliste chiacchiere sulla spiritualità: “Solo il sobrio intuisce il sacro” (Max Frisch).
Il libro di Pernter ci offre un’ampia, piacevolmente benefica, costantemente critica e chiara esposizione del tema. Ricca di dettagli e conoscenze, mai inglobante, basata su una buona ricerca, con numerosi box informativi ben comprensibili e con l’efficace e necessario spazio per far emergere il proprio punto di vista. In modo personale descrive una comprensione della spiritualità che è vicina ai moderni occidentali e che vorrebbe far nascere un dialogo in senso buberiano. Dopo il capitolo introduttivo “L’orizzonte allargato” sulle correnti della società, sulle diverse concezioni del mondo, su religioni date per morte, ma per questo non meno vitali, su produttori di senso nell’epoca postmoderna, in un mondo globalizzato, frenetico e frammentato, seguono nel secondo capitolo delle definizioni utili del concetto di spiritualità. La sua comprensione di spiritualità si basa – coerentemente con Gary Yontef – sulla terapia della Gestalt e sul concetto di relazione: contatto e appartenenza, dialogo organismo/ambiente-campo, responsabilità sociale. Un approccio che non ha bisogno di prendere nulla in prestito dall’esoterismo o da particolari scuole spirituali.
Secondo Pernter sono in fondo gli interrogativi sulla responsabilità, il senso, la propria identità, l’esperienza dello stupore e l’essere colpiti, la disperazione o il dolore, il contatto con il proprio mondo, che girano attorno al concetto e che lo rendono vivo. Temi quindi che emergono nella terapia e nel counseling e che trovano un loro spazio quando ci accingiamo ad accompagnare le persone.
Nel terzo capitolo del libro viene esaminato il tema rispetto alla psicoterapia. Con modestia ed empatia argomenta a favore di una psicoterapia che abbia un’anima; spiega in modo pratico cosa intende e quali elementi rilevanti di efficacia terapeutica della spiritualità sono stati dimostrati. I capitoli successivi focalizzano sulla terapia della Gestalt come terapia dell’arte di vivere. Nell’ultimo capitolo l’autore sviscera infine il tema attraverso massime e principi gestaltici ed espone gli aspetti di una spiritualità riuscita e soprattutto biofilica, esattamente come nel pensiero di Erich Fromm. Pernter ci mostra in modo molto benefico che il filo conduttore più importante è in definitiva l’arte di vivere bene.
Il suo linguaggio è denso, con qualche contrappunto, il testo non è mai prolisso bensì di facile lettura, con tanti brevi paragrafi che stimolano riflessioni libere. Da esperto ed ex libraio, nonché conoscitore di ogni degenerazione nei diversi scenari spirituali ed esoterici, circoscrive il tema dal punto di vista gestaltico e ci dà degli spunti di riflessione su come interpretare la spiritualità, su come individuarne la “forza curativa” e riconoscerne i limiti.
Leggendo il libro si trovano numerosi spunti che permettono connessioni con la propria esperienza personale – si tratta però sempre di proposte o possibilità. Molto utili risultano gli schemi ben comprensibili e le tabelle, le domande da porsi e con cui orientarsi nel vasto spettro dei temi quali l’arte di vivere, la terapia, la spiritualità e la terapia della Gestalt.
“La spiritualità come arte di vivere” è un libro da leggere e approfondire sia da parte di psicologi, studenti e formatori che da parte di persone interessate. Complessivamente è un libro stimolante e un invito incoraggiante a terapeuti e persone che vogliano confrontarsi con il tema. Non solo nel counseling e nella terapia, ma anche nella propria vita quotidiana. Immergersi in ciò che è, negli alti e bassi dei percorsi umani, nella saggezza pratica dell’arte di vivere che racchiude il raggio della forza spirituale (Foucault), nel dialogo e contatto con lo sconosciuto, con l’altro, con il familiare e l’estraneo (Buber), nello stare nel processo e focalizzando il proprio sguardo sulla finitudine.
Il messaggio? Non si tratta di un pastone indifferenziato, né di un’assolutistica pretesa di uniformare dall’alto (“cuius regio, eius religio”), neppure di un fanatico e polemico scritto religioso o di “Una piccola storia del più Grande” (Manfred Lütz). Bensì: Vive la différence! E: C’è già tutto, se seguiamo la nostra “passion” e se riusciamo a guardare più attentamente. Vivi quello che dici, ciò in cui credi, quello che pensi, quello che ti risuona dentro e ciò che è giusto per te. Non devi fare di più. Però neanche di meno.
Un libro che ho letto con interesse ed arricchimento personale.”
Ulrike F.M.Mair
(traduzione dal tedesco di Magda Simone)
Dall’introduzione dell’editore Peter Schulthess, terapeuta dell’Istituto IGWürzburg
“Stiamo assistendo al boom della letteratura psicologico-spirituale e vediamo spuntare tantissime pubblicazioni che collegano la psicoterapia con la spiritualità e la terapia di Gestalt. Allora ci si può chiedere se ci sia davvero bisogno di questo libro. Nella collana dell’IGW poi? Non voglio tacere il fatto che i due editori responsabili in un primo momento hanno tentennato. Dopo la prima lettura però la risposta è stata univoca: Sì, ci vuole questo libro perché si contraddistingue dagli altri. L’autore è teologo - e come tale certamente un esperto in ambito spirituale – e in più ha una formazione di terapia di Gestalt. Mostra di avere un concetto peculiare di spiritualità, diverso da tutti quelli che operano al confine con l’esoterismo e che spesso mischiano acriticamente concetti della terapia della Gestalt con concetti della Psicologia transpersonale, con l’esoterismo e con rituali spirituali di altre culture, per costruirne una specie di “approccio spirituale di Gestalt”.
L’autore non è interessato a diffondere e far evolvere una spiritualità religiosa di intento missionario, ancorata in un’immagine confessionale di Dio. Piuttosto cerca di indicare la strada verso una spiritualità personale e individuale che si manifesti in un atteggiamento verso la vita cosciente, aperto al Numinoso e pronto alla realtà trascendentale. (…)
Rendere accessibili campi esperienziali che possano dare ricchezze per riuscire nella vita e sostenere l’evoluzione dell’intera personalità è, secondo l’autore, il compito comune di psicoterapia e di accompagnamento spirituale. Per questo espone concetti della spiritualità e della terapia di Gestalt e li mette in feconda e ispirata relazione.
L’autore conclude il suo libro esprimendo la speranza che riesca nell’intento di rompere i pregiudizi verso la spiritualità, anche fra quelle cerchie di terapeuti che normalmente non ne stanno a diretto contatto; e di dimostrare loro che in fondo essa è qualcosa di molto normale e addiritura quotidiano, che la terapia di Gestalt, con il suo accento sull’attenzione, sulla responsabilità, sul modo dialogico di costruire relazione ed incontro e con il suo concetto olistico della persona, già porta dentro l’elemento essenziale della spiritualità e che quindi non la si deve cercare “all’esterno” (nell’esoterismo, nella teologia, nello sciamanesimo….) per poterla far diventare psicoterapia spirituale. “Tutto è già qui!”
Io sono tra quelli nei quali questo intento è riuscito e sono convinto che riuscirà anche in molti altri lettori.”